The End at the Beginning «Appearances» (2014)

The End At The Beginning «Appearances» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Shylock »

 

Recensione Pubblicata il:
28.11.2014

 

Visualizzazioni:
1792

 

Band:
The End at the Beginning
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Titolo:
Appearances

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Nicola Roccati (Nick) - Vocals Andrea Marcomini (Andre) - Guitar
Lorenzo Tassi (Tex) - Guitar / Clean Vocals
Alessandro Scarpetta (Ale) - Bass
Filippo Traversini (Flep) - Drums

 

Genere:
Metalcore

 

Durata:
41' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.02.2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Debutto per la band bolognese The End At The Beginning con il loro primo full length intitolato Appearances, una tra le tante band metalcore che in questi ultimi anni hanno suonato e detto di tutto e di più.
La prima traccia del cd è un intro, The Outsider, un crescendo continuo, inizialmente con archi e pianoforte, accompagnati da alcuni sample, per poi sfociare in un potente breakdown dove, infine, si aggiunge anche la voce, un buon growl; la tensione dell’intro si risolve immediatamente in The Vicious Cycle, brano che parte con un bel riff melodico, per poi evolversi in un riff veloce con tanto di blast beat, il cantato è buono, sono presenti le classiche aperture melodiche tipiche del metalcore, con inserti in cantato pulito, non particolarmente spinti e abbastanza azzeccati, ovviamente non manca il breakdown in chiusura del brano. A Long Drink For A Short Life è forse un po’ più particolare come brano, forse anche un po’ lungo, ma scorre abbastanza bene, tra aperture melodiche, breakdown e riff veloci, prendendo spunto un po’ dai Parkway Drive e dai Caliban. Fool Is The Dreamer è caratterizzata da un massiccio uso di melodie, un po’ come in Your Home, My Rules. Azzeccata Lost In Thoughts, un breve brano strumentale per spezzare il ritmo del cd, si riprende poi con Forgive Or Forget e Try To Fall, Learn To Fly, brani più duri rispetto ai precedenti, ma forse risulta eccessivo l’uso di breakdown, anche se il genere lo richiede, dando così poco spazio alle melodie. C’è poi Between Lights And Branches, brano piuttosto lungo, ma con molte variazioni all’interno, passando dai soliti breakdown ad aperure melodiche a riff veloci e martellanti; in finale abbiamo Grains Of Sand, un bel brano di chiusura, con riff che delle volte possono avvicinarsi a quello che è considerato il death melodico svedese, il tiro è buono per tutta la durata del brano, così come le melodie che lo pervadono, un solo breakdown, azzeccato nella posizione anche se un po’ forzato; forse si sente un po’ la mancanza di brani come Grains Of Sand, brani che possono spezzare la raffica di breakdown, molto usati, forse anche troppo, almeno in questo disco.
Gli spunti sono molti, si prende a man bassa da noti gruppi della scena metalcore, come i Parkway Drive e i Caliban (già menzionati) o a cose più moderne, come gli Attack! Attack! o gli After The Burial, anche se, in alcuni brani, ho potuto intuire qualcosa di simile ai Misery Signals; forse avrebbero potuto osare di più sotto il punto di vista della sperimentazione, slegandosi un po’ di più dagli stilemi classici del metalcore.
In definitiva il prodotto è buono, il cd è godibile, per gli amanti del genere può essere consigliato dare almeno un ascolto, non c’è nulla di estremamente originale, anzi, ma risulta essere un cd ben suonato e molto aderente agli ultimi standard del metalcore.

Track by Track
  1. The Outsider 60
  2. The Vicious Cycle 65
  3. A Long Drink For A Short Life 60
  4. Fool Is The Dreamer 65
  5. Your Home, My Rules 60
  6. Lost In Thoughts 70
  7. Forgive Or Forget 65
  8. Try To Fall, Learn To Fly 60
  9. Between Lights And Branches 65
  10. Grains Of Sand 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Shylock » pubblicata il 28.11.2014. Articolo letto 1792 volte.

 

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